Thursday 21st November 2024,
IL DESTRO // Idee che ti mettono al tappeto

Un’imprenditrice scrive a Berlusconi

Un’imprenditrice scrive a Berlusconi

di Luisa Colombo – Gentilissimo Presidente, mi chiamo Luisa Colombo, ho 42 anni e sono madre di due bambine di 10 e 7 anni. Le scrivo perché vorrei tanto avere una Sua risposta o quantomeno un Suo consiglio. Sono un ex disegnatrice tessile che per percorsi personali ha abbandonato il lavoro per cui aveva studiato intraprendendo la “REDDITIZIA” professione dell’insegnamento, redditizia ovviamente sotto il punto di vista delle soddisfazioni professionali, umane e personali, ma assolutamente non dei guadagni! Mi sono avvicinata all’ arteterapia, metodica in cui credo molto, per portarla nelle scuole e nei laboratori e da un anno a questa parte ho aperto,con una mia ex collega insegnante, la quale ha peraltro abbandonato un posto di lavoro fisso, una società che si occupa di formazione di insegnanti e laboratori esperienziali, creativi, artistici e di Arteterapia per bambini,adulti genitori, anziani, ragazzi e adolescenti. Vengo subito al punto. Mai, come in questo ultimo anno, mi sono vergognata e schifata di appartenere a questa Nazione! Abbiamo atteso circa un anno prima di costituire la società in quanto io e la mia socia avremmo voluto aprire come associazione. Il nostro consulente fiscale, non so se purtroppo o per fortuna, molto serio e onesto, ci ha però sconsigliato assolutamente questa formula in quanto la nostra sarebbe stata un’associazione a scopo di lucro dovendo noi lavorare per mangiare e mantenerci e di conseguenza ci ha consigliato di fondare una società, una SNC, con la quale poter avviare i nostri rapporti lavorativi con comuni, scuole ed altri enti.

Credo, in 42 anni di vita, di non aver mai fatto una bestiata più grossa! Stiamo lavorando per ingrassare la pancia di non so chi, ma di sicuro di qualcuno di quei signorotti che promettono agli italiani mari e monti. Passi che si debbano pagare le tasse, ma tra IVA e contributi INPS calcolati in base a fasce di guadagno inesistenti, se riusciamo a pagare il materiale che acquistiamo per lavorare e qualche rotolo di carta igienica per ASCIUGARCI LE LACRIME, possiamo dirci fortunate! Io ho, come le ho già detto 42 anni e la mia socia ne ha 48, crediamo nella nostra professione e abbiamo fatto questo passo per creare un futuro per i nostri figli, consce e consapevoli che non sarebbe stato facile, ma di sicuro, non pensavamo di tirarci addosso una mazzata che ci sta distruggendo tanto quasi da portarci a perdere le nostre abitazioni (considerato che ho un mutuo di 900,00 euro sul gobbo per altri vent’anni).

Mi chiedo, Signor Presidente, ma dov’è lo Stato che dovrebbe tutelare e appoggiare chi, come noi, ha le Palle ( mi perdoni il francesismo) per mettersi in campo e dare, a suo modo un contributo all’economia ITALIANA! Siamo due Donne che si fanno un mazzo esagerato ogni giorno, e non possiamo permetterci di assumere lavoranti o collaboratrici altrimenti sarebbe come autocrocifiggerci!

Ma dov’è lo stato che dovrebbe appoggiare chi ha il coraggio di intraprendere nuove attività di imprenditoria?

AGEVOLAZIONI PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE? MA DOVE!

FORSE VENGONO AGEVOLATE SOLO LE IMPRENDITRICI EXTRACOMUNITARIE CHE AVVIANO ATTIVITÀ NEL NOSTRO BEL PAESE! Tasse su tasse! UNA FREGATURA TOTALE! Per di più in un paese dove la MERITOCRAZIA NON ESISTE! Conta solo se conosci qualcuno che ti raccomanda o ti presenta le persone giuste! Mi scusi lo sfogo Signor Presidente ma io ora mi trovo ad essere, oltre che delusa, amareggiata e contrariata, in una situazione di assoluta inagiatezza! Io, figlia di un operaio che si è sempre spaccato la schiena lavorando onestamente e passandomi sani e onesti principi, non ho mai avuto paura del lavoro e della fatica ma ora mi sento PRESA IN GIRO DA UNO STATO CHE DOVREBBE TUTELARMI E INVECE MI STA DISTRUGGENDO!

Forse dovrei andare in Cina ad aprire un’attività, ma di sicuro non verrei trattata come lo stato italiano tratta gli extracomunitari a discapito delle persone oneste del proprio popolo! Leggo i giornali e mi guardo intorno e sempre di più mi accorgo di quanto i disonesti la facciano franca a discapito di chi lavora con onestà e professionalità!

Le chiedo ancora scusa Signor Presidente, ma sarei molto lieta di poterLe parlare di persona e magari ricevere qualche suo consiglio su come muovermi o agire. Per ora, in attesa di un suo riscontro, La saluto cordialmente.

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