di Iris Pigeon – Adoro i proverbi. Vi basti pensare che, un tempo, con alcuni colleghi, alle ore 17.00 scattava “l’ora del proverbio” e, lavoro permettendo, ci si divertiva a condividerne uno o più, a seconda del vezzo evocativo.
Mia nonna ne sapeva un sacco e tanti erano davvero divertenti; due in particolare mi piacciono molto: uno posso citarlo, ed è terribilmente sempre di moda l’altro, invece, causa indecenza letterale, mi sembra proprio il caso di non condividerlo!
“Cent co, cent crap… cent cu, dusent ciap” (la nonna era lombarda, per chi non l’avesse capito) Letteralmente vuol dirsi: “cento teste, cento crani… cento sederi, duecento glutei” . Ecco detto! Mettiamoli tutti insieme… che marasma!che gran casino! A pensarci bene questo è il proverbio che rispecchia tante situazioni quotidiane, lavorative e non; o forse è da sempre così?! Beh, certamente rispecchia l’ambiente politico, che mi viene da dire sorridendo, pensa solo e unicamente al proprio… Puoi immaginare a cosa mi riferisco?!
“Trombo di culo, sanità di corpo, senza il mio culo sarei già morto!” Giusto per trovare una assonanza.
Questo mi fa morir dal ridere e sfido chiunque a non certificarne l’autenticità!
Se mi guardo intorno e ripercorro velocementissimamente la mia vita, subito il proverbio “quando il diavolo ti accarezza è perche vuole la tua anima”. Ma, quindi, mi domando e mi allarmo: quanti sono questi diavoli se poi riescono anche “… A far le pentole ma non i coperchi”!?!
“Tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino”. Il “largo” è ormai inquinato dagli zampini, siate sinceri: anche voi una zampa l’avete persa al largo.Vero o no?! Per quale motivo? Muoio dalla voglia di saperlo!
Io le zampe le ho dovute far ricrescere. Per molto tempo ho avuto dei monconi imbarazzanti e dolorosi a causa della mia ingenua bontà. Ma è anche vero che “chi semina raccoglie”. Della variante “chi semina vento raccoglie tempesta” vorrei non approfondire, invece riguardo la semina, penso al seme finito nel terreno fertile e dimentico quello sparso a caso e caduto sull’asfalto.
Sfoglio il giornale (qualsiasi, anche quelli degli spetegulez), accendo la tv, navigo nel virtuale e mi accorgo che
“Si stava meglio quando si stava peggio”. Non c’è piu rispetto oggi, per nulla, accidenti! Perché non dimenticare che “la troppa confidenza fa perdere la reverenza”. E dopo questo, rileggo, unisco i puntini e mi accorgo di aver fatto di tanti proverbi il ritratto della società.
Sarà che il tempo inesorabile scorre ma tutto si ripete?!
Bah!
La prossima volta solo proverbi contadini. Inizieremo dal famoso “cielo a pecorelle…acqua a catinelle”. Vado a compare un ombrello o aspetto il “rosso di sera bel tempo si spera”?
E tu, di che proverbio sei? Io, oggi, indubbiamente guardo al futuro e, nonostante i tanti sogni e le segrete speranze “non dico gatto se non ce l’ho nel mio sacco”