(AGI) – Roma, 1 ott. – Un giornale “spumeggiante” che evitera’ la “verbosita’ delle analisi politiche” per concentrarsi sulle “notizie lanciate in modo breve e immediato, sulle interviste e le inchieste”. Cosi’ Francesco Storace, interpellato dall’Agi, descrive la ‘sua’ creatura editoriale. Un progetto che restituisce ai lettori una testata storica del giornalismo italiano, quel ‘Giornale d’Italia’ fondato a Roma nel 1901 e chiuso nel 1976. Successivamente la testata fu acquistata da Luigi d’Amato, deputato, che lo trasformo’ in organo del partito Pensionati Uomini vivi e, con la sua Societa’ editrice Esedra, pubblico il ‘Giornale d’Italia’ dal 1982 al 2006 (nel 1998 subentro’ alle eredi di d’Amato, moglie e figlia, l’architetto Massimo Bassoli, finito successivamente in carcere per una truffa legata ai contributi statali all’editoria).
Sotto la direzione di Franco Simeoni prima, e di Angelo Frignani dopo, il giornale visse momenti di modesta ripresa fino all’arrivo di Bassoli e al definitivo crollo.
Il direttore editoriale del quotidiano di Storace sara’ Guido Paglia, che “fu uno stretto collaboratore di Alberto Giovannini” tra 1972 e 1975, anni in cui Giovannini fu direttore del quotidiano.
“Stiamo lavorando a pieno ritmo sui numeri zero e domani mattina andro’ a vedere come procede il lavoro. Guido prendera’ in mano la direzione non appena sara’ libero da precedenti impegni editoriali. Io – dice ancora Storace – sono molto felice della sua disponibilita'”. Se il passato e la tradizione sono rappresentati dal direttore editoriale, il presente, e in qualche modo il futuro, sono tutti nei contenuti multimediali: “Sara’ un giornale che andra’ on line, avra’ applicazioni per computer, per Ipad e Iphone. Ci sara’ anche un portale per le notizie dell’ultima ora, cosi’ che il sito si muovera’ su due canali principali”.
Per quanto riguarda invece i contenuti editoriali, Storace spiega che “non sara’ un giornale di partito, parte senza fondi pubblici, grazie alla societa’ di cui e’ titolare Roberto Buonasorte. Non ci saranno grandi firme del giornalismo, ma ho gia’ tantissime disponibilita’ da persone che, anche sotto pseudonimo, ne approfitteranno per lanciare qualche frecciatina. Sara’ un giornale spumeggiante.
Vorrei privilegiare moltissimo inchieste, articoli brevi, piu’ che i soliti commenti verbosi”. L’appuntamento, quindi, e’ per “la sera del 9 ottobre, alla vigilia della messa in rete del primo numero: faremo un ricevimento buffet sobrio e consegneremo, fino a esaurimento, una copia ricordo del Giornale d’Italia. Ci saranno anche video con la storia del Giornale d’Italia che ha attraversato il Novecento italiano, fino alla chiusura”.