di Davide Tedeschini – Se n’è andato alla fine La Russa e dice d’essersi portato appresso la Meloni (ossia Rampelli), e Crosetto ma non so perché ancora tutto ciò non mi convince. Sarebbe triste pensare che questo centrodestra nasce contro La Destra, ma tutto mi dice che è così. Se così non fosse allora dovremmo contare i consiglieri comunali che già da tempo stavano con Rampelli, Meloni, Crosetto e così via, venirci a stringere la mano, in segno di solidarietà. Noi invece vediamo solo una gran confusione che non giova a nessuno, oppure solo a Berlusconi o a Bersani che così si ritroverebbe a capo di una compagine di gruppuscoli eterogenei da federare. Ma la Lega Nord dice no a un ritorno di Berlusconi, e anche a Monti. Su tutta la linea dei ‘popolari’ o dei ‘moderati’ ( termine in principio solo usato da Casini) la Lega è contraria eppure non riesce ad avere interlocutori in quanto il PdL di Alfano è una cosa, quello di Berlusconi è un’altra cosa, quello di La Russa ancora un’altra. E poi tra le due parti di exPdL non si capisce quale sia quella più corposa, se quella che fa riferimento a Alfano o a La Russa che avrebbe fatto un’infamità così, giudicando su due piedi. Secondo altri i ‘popolari’ al cui capo vi era Alfano (ex Berlusconiani) dopo lo strappo di La Russa già stanno con Monti, quindi Alfano sarebbe rimasto da solo. Se la matematica non è un’opinione, di quel 18% di PdL il 4% andrebbe con La Russa, del restante 14% Vedo che in piccole percentuali almeno la metà andrebbe al centro o verso nuove compagini di centro, e quindi solo un 7/8% rimarrebbe della vecchia forza Italia, sondaggio confermato da Berlusconi che spaventato, ha offerto la premiership a Mario Monti. Purtroppo il partito antimonti è destinato a crescere, secondo il sondaggio del lunedì di La7 Lega Nord e La Destra (più scontenti expdl) va oltre l’11%, per non parlare di Grillo che si attesterebbe sempre al 18%, (da battitore libero), ma tali percentuali non prevedevano la nascita del nuovo partito di La Russa.
Mentre al centro con Monti andrebbe quel che rimane del PdL, i vari Frattini, Pisanu, Scajola… Insomma si andrebbe a spaccare esattamente a metà il centrodestra e come avevamo previsto, l’incapacità di ricucire con la Destra sta mettendo il paese nelle mani del Centrosinistra. E’ anche oltremodo difficile per un partito come La Destra associarsi a qualsiasi altro soggetto del centrodestra che finora ha appoggiato Monti anche se questo dovesse nascere da una spaccatura che ha tutta l’aria di essere la fine di Berlusconi e della sua storia oppure la sua rinascita. Berlusconi tornerà a fare un partito ma con che spirito? Con quali alleanze? Con quali numeri? Le stesse domande per ironia della sorte le facciamo a noi de La Destra: con chi affrontare questa importantissima e impegnativa campagna elettorale, con in mente sempre il nostro programma (i 10 punti della sovranità), in cosa continuare a sperare a credere quando vediamo che anche le spaccature più cruente si consumano a Porta a Porta nel salotto bene della casta? Il capogruppo al senato Gasparri non aderendo a Centrodestra Nazionale arriva a dare un ultima speranza a Berlusconi e Alfano.
Insomma è venuto giù tutto ma ancora, non vediamo passi indietro in favore de La Destra di Storace se non in singoli casi come quello del sen. Filippi, regione per regione di assessori e consiglieri, decimale per decimale, elettore per elettore, che fanno registrare una lenta ma incessante crescita percentuale. Non dobbiamo stupirci di questo: ci vuole un bagno di umiltà per chi proviene da fazioni parlamentari di ex pidiellini che rappresenterebbe l’unica cosa in grado di far riacquistare credibilità per il centrodestra, che altrimenti sembrerebbe solo il risultato di appiccicaticce fazioni nate per camuffare il fallimento del precedente governo di centrodestra e di Berlusconi, divenendo impresentabile alle elezioni. La dichiarazione di La Russa: “Ma i più un governo tecnico”, potrebbe essere il preambolo di un progetto politico vincente da opporre al centrosinistra. Sono finalmente iniziate le grandi manovre, non sappiamo se questo sarà sufficiente ma La Destra è protagonista di questa fase politica e lascia un bagliore di speranza per la vittoria finale.