di Davide Tedeschini – L’abbiamo detto e ridetto, e continuiamo a dirlo nell’ovvietà: l’unico che ha qualche chance per vincere le elezioni nel Lazio è Francesco Storace. E’ una voce condivisa un po’ da tutti: nel 2000 è stato il candidato vincente di centrodestra (e destra), in un’identica contesa, per poi diventare a ragion veduta il miglior governatore del Lazio che memoria ricordi. Solo chi è in malafede o vuole far vincere il centrosinistra può dire il contrario. Poi ci sono gli eterni disinformati ma quelli ci sono sempre stati, sorprende chi invece ha fatto politica e continua a farla, mentre gli elettori sono tutti con Storace. Tutti a quell’epoca votarono Storace contro (ripeto per chi non volesse capire) lo stesso centrosinistra che oggi si ripropone tale e quale contro di Lui nella stessa, identica sfida. Cambiare quando già siamo in corsa il candidato che è già stato di tutti vorrebbe dire perdere le elezioni regionali contro un avversario sconfitto in partenza, che ha sbagliato campagna elettorale e che non ha mai fatto niente: Zingaretti, uno che riesce solo a ‘immaginare’ la regione (questo il suo slogan di campagna elettorale), e che si è occupato solo di foraggiare caste e carrozzoni provinciali (ente inoperante, in via di assorbimento dal nuovo ente Roma Capitale) quando invece Storace l’ha messa in piedi. Ma come si potrebbe essere tanto sciagurati?
Come succede a tutte le elezioni il fratello del commissario Montalbano, rischia di diventare generale per colpa di qualche colonnello pidiellino che rivendica in continuazione, non sappiamo cosa: seggi in parlamento? Se così fosse il rischio è che i colonnelli diverranno soldati o vadano direttamente in congedo. E si veda che tutte queste voci fuori dal coro sono tutte di dirigenti e non degli elettori, a conferma che tutta questa onestà ideologica forse non è mai esistita (o era di alcuni), o è rimasta solo in Storace e in quelli che lo hanno accompagnato fin qui, a conferma che quel progetto politico del PdL è stato veramente disastroso e continua ad esserlo per le sue conseguenze politiche. Cosa dobbiamo pensare? Che molti ex AN non si riconoscono più nelle loro radici, non sappiamo perché, forse e ancora per le poltrone del parlamento, forse per interessi personali? Tergiversano al ‘centro’ in soluzioni che decreteranno la loro morte politica, non potendo in futuro fare altro che appoggiare il centrosinistra. Tutto ciò è devastante non per noi, che continueremo a vivere e a crederci ma per l’Italia che va verso un futuro incerto, al quale sopravvivrà con sacrifici enormi, quando non ce ne è bisogno. Qualche vecchio politico che sta in parlamento da 30 anni ha messo in giro la balla che l’Italia è sul tracollo solo per conservare la poltrona: solo per conservare la poltrona di alcuni parlamentari gli italiani dovrebbero pagare i debiti di banche francesi e tedesche. Eppure qualcuno abbocca all’amo di demagoghi navigati. I soliti Monti, Casini, Fini. Cosa dire di più?
Berlusconi (testimone della sua storia) ha appoggiato Storace con tutta la ex Forza Italia del Lazio. Anche gli elettori di destra e centrodestra lo sostengono. Nomi trapelati da giornali in alternativa a Storace, solo pettegolezzi, sulla carta sono tutti perdenti contro Zingaretti che ha dalla sua i lusinghieri sondaggi del PD: non bisogna abbassare la guardia.
Non si capisce proprio perché con questo tipo di elezioni, in cui si punta ad avere la maggioranza assoluta al primo turno, senza ballottaggio (chi prende più voti vince), quali alternative vincenti esistano alla vittoria sicura di Francesco Storace. Non si capisce neanche come farebbe a vincere qualsiasi alternativa in quanto La Destra è una partito che in crescita, è troppo forte in questo momento per smorzarne gli entusiasmi; pregiudicarne l’immagine avrebbe conseguenze politiche nulle, come andare contro un muro di gomma.
Tutti sempre hanno perso qualche seggio e qualche poltrona ma queste preoccupazioni, trapelate da alcuni rappresentanti del PdL montiani e che stavano per seguire Fini, fanno sorridere la gente e i politici. Il PdL non riesce a prendere atto che senza il traino di Berlusconi non ha alcuna possibilità di risalire nei sondaggi, contrariamente avrebbe già da tempo abdicato a nuovi partiti. Sorprendono i tradimenti di uomini che si definiscono da sempre di destra, sorprende che ci sia ancora da discutere a fronte di tutti gli scandali e scandalini compresa la ridicola vicenda della non ammissione della lista del PdL alle scorse elezioni regionali di cui sono stati protagonisti esponenti del PdL e sui quali Storace nella sua correttezza non ha mai voluto infierire. Non perché mirasse a qualcosa, nella sua schiettezza lo avrebbe detto, la Regione è caduta di recente dopodichè sono state fatte tutte le valutazioni del caso anche insieme al governatore uscente, valutando prima la necessità degli italiani, non dei padroncini. C’è da combattere contro un centro-sinistra che impone tasse per foraggiare le sue clientele e parentele nelle università, nei ministeri, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti locali preferendo un sistema di ‘favori’ che è sempre lo stesso (se non peggio) contro la realizzazione di provvedimenti a favore di tutti i cittadini. C’è il solito centrosinistra fazioso che aveva perso contro Storace e tutto il centrodestra, ci sono i soliti traditori pronti a fare il salto della quaglia.
Solo Storace può vincere, c’è poco da fare: qualcuno (se ancora ce l’ha) si metta l’anima in pace.