Thursday 21st November 2024,
IL DESTRO // Idee che ti mettono al tappeto

Intervista ad Alessandro Capobianchi: “Autismo, lotto contro l’indifferenza di chi ci governa”

Intervista ad Alessandro Capobianchi: “Autismo, lotto contro l’indifferenza di chi ci governa”

di Alessandro Nardone – Caro Alessandro, in redazione siamo rimasti molto colpiti dalle tue parole e, non mi vergogno ad ammetterlo, a differenza dal solito fatico non poco a trovare il modo di cominciare quest’articolo; sarà che, inconsciamente, è come se mi sentissi troppo fortunato: ho un lavoro, una donna di cui sono innamoratissimo e, un mese e mezzo fa, sono diventato padre di Vittoria che, grazie a Dio, è in salute. Sì, insomma, dopo aver letto ciò che hai scritto mi sono domandato: “Ho, io, i titoli per intervistare Alessandro?”. Beh, lo sai cos’ha sciolto questo dubbio? Un sorriso di Vittoria. Proprio così, perché osservando mia figlia ho finalmente capito quale sia il reale valore del sorriso di un bambino e che, se è in nostro potere fare qualcosa per loro, dobbiamo farlo e basta, senza esitazioni. Nel mio caso, quello che posso fare è scrivere, scrivere di te e della tua storia e – grazie al Giornale d’Italia – aiutarti a divulgarla, per fare in modo che, prima o poi, arrivi dritta al cuore di qualcuno in grado di fare qualcosa di concreto, per te e per tutte le famiglie che vivono situazioni simili, senza che nessuno se ne curi. 

Ma partiamo dal tuo articolo che hai pubblicato su Facebook, il cui titolo è molto eloquente: “Diritti negati: non è tempo per noi che non ci adeguiamo mai”, ti va di riassumerlo, di raccontarci la tua storia?

Riassumere solitudine e sofferenza in poche parole è davvero difficile, non per non ricordare, ma perchè ci sono voluti oltre 730 giorni di emergenza abitativa solo per convincere lo Stato, il mio Stato, il mio Paese, i miei simili ad agire secondo il semplice concetto del buon senso, senza, peraltro, prendersela con le persone più indifese: i bambini, i miei figli, con il solo ed unico scopo di colpire me, il papà di tre bambini di cui due affetti da AUTISMO, arrivando a chiedere perfino un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio).

Alla fine, scrivi che le tue parole non sono rivolte soltanto agli “orfani di ideali” ma anche a tutti quelli “che vogliono cambiare il modo di guardare l’esistenza”. Come si guarda l’esistenza, attraverso gli occhi del papà di un figlio autistico?

Vivo con l’unico mio obiettivo di rendere i miei figli autonomi e di aiutare quanti più bambini posso, rifiutando un destino che mi è stato confezionato da uno Stato incapace, impreparato ed impresentabile – almeno in materia di disabilità – e di come vive la gente comune con 600 euro al mese, mangiando pane e cipolla ed utilizzando le pagine gialle al posto della carta igienica per non potersi permettere altro. Sia chiaro, non ho voglia di essere compatito, non ne ho bisogno, non mi serve la vostra pietà, ma il vostro sostegno. Vi chiedo di sostenermi perché queste lotte saranno utili ad i vostri figli, anche se non hanno disabilità.

Alessandro, ad un certo punto utilizzi un termine che, in un mondo sempre più impegnato a parlare di banche, spread e pil, è divenuto desueto: sociale. Puoi spiegarci, nel dettaglio, cosa lo Stato dovrebbe (e potrebbe) fare ed invece non fa, per sostenere i bambini autistici e loro famiglie?

Lo Stato non dovrebbe fare nulla di eccezionale, sarebbe sufficiente cominciare dal rispetto ed applicare quelle stesse leggi su cui hanno giurato fedeltà, invece hanno scelto di vessare, prevaricare e coercizzare la povera gente, di rubare al povero per sfamare il ricco, con il solo ed unico scopo di creare ricchezza per se stessi. Con la sua arroganza, la politica, ha anche la presunzione di spiegare a me, a noi genitori cosa sia l’autismo e la disabilità, e di proporre soluzioni senza neanche conoscere i contenuti dei problemi. Abbiamo in Italia le migliori leggi socio-sanitarie d’Europa e questo sembra che dia addirittura fastidio.

A questo proposito, un altro passaggio che mi ha molto colpito è quello in cui dici che “il vero autistico, il vero ostacolo è la politica ed i suoi rappresentanti” che, su quest’argomento, non vedono, non sentono e non parlano, come le tre scimmiette. Perché, secondo te, tanta indifferenza da parte della politica nei confronti delle disabilità come l’autismo? L’ultimo esempio risale a  qualche giorno fa: il ministro Grilli ha magicamente ritrovato i soldi da destinare ad i malati di Sla, ma solo dopo giorni di vibranti proteste…

Se solo capiste quanto siete fortunati, potreste comprendere che la ricchezza più grande che avete è vedere i propri figli nascere e crescere sani e liberi, di avere un figlio che è in grado di guardarti e chiamarti papà, di aver la possibilità di poter un giorno accompagnare la propria bambina all’altare. Questa è l’unica invidia che provo verso il mio simile, ed invece mi ritrovo ad essere emarginato e vedere i miei figli evitati come se avessero una malattia infettiva, questo anche e soprattutto grazie al cattivo esempio dei Vostri – non più miei – governanti e rappresentanti politici, a partire da Tremonti, che ci ha definiti parassiti ed improduttivi, per continuare con l’ex assessore Pellegrino di Chieri, che voleva i disabili fuori dalle scuole perché, a suo dire, disturbavano, per arrivare a chi avrebbe rivisto volentieri i miei figli giù dalla rupe tarpea. Come possiamo pensare di avere il rispetto del popolo se chi ci governa ci prende a calci nel sedere? E gli altri? Gli altri cosa hanno detto o fatto quando i suddetti ci insultavano? Ve lo dico io, niente!

Leggi l’intervista sul Giornale d’Italia del 16 novembre 2012

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1 Comment

  1. autore della lettera 21 Luglio 2013 at 23:53

    grazie Alessandro

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