di Alessandro Nardone – Sarà che mettere al mondo un figlio è, di gran lunga, l’esperienza più straordinaria dell’esistenza di chiunque; sarà che viviamo in un Paese in cui una ragazza, se ambisce a farsi assumere, è meglio che neghi fino alla morte la sua (sacrosanta) ambizione di realizzarsi come donna, oltre che professionalmente, diventando madre.
Fatto sta che a me, l’esempio di Michelle Hunziker (ed insieme a lei di Mediaset), che nel giro di qualche ora è passata dalla sala parto agli studi di registrazione di Striscia la Notizia, non è piaciuto neanche un po’. Intendiamoci, sono uno di quelli per i quali le riviste di gossip potrebbero anche fallire e, con tutto il rispetto, della vita privata della conduttrice svizzera, non me ne potrebbe fregare di meno.
Per quanto mi è dato a sapere, non ho conosciuto alcuna neo-mamma che si sarebbe privata di vivere la gioia e le emozioni delle prime ore di vita del proprio pargolo, non una. Per la bionda Michelle viene prima il lavoro? Fatti suoi, non c’è ombra di dubbio.
Si da il caso, però, che trattandosi di un personaggio pubblico, volenti o nolenti dobbiamo sorbirci le sue scelte personali, per il semplice fatto che ad esse i media dedicano grande spazio, magari togliendolo a notizie certamente più degne di essere considerate tali.
Qualcuno potrebbe obiettare che sarebbe sufficiente non leggerle – e su questo non ci piove – ma la questione è un’altra, ovvero che taluni atteggiamenti diverranno presto frecce nell’arco di qualche squallido personaggio, pronto ad utilizzarle per ricattare la malcapitata di turno dicendole qualcosa del tipo “Visto? Puoi tranquillamente tornare a lavorare il giorno dopo aver partorito, se l’ha fatto la Hunzicker puoi farlo anche tu”.
Vai a fargli capire, poi, che una donna senza le possibilità economiche della Hunziker non potrebbe permettersi eserciti di tate, governanti e maggiordomi vari ma che, al contrario, dal momento in cui diventa madre, oltre al lavoro ed alle altre faccende di cui si occupava prima, dovrà anche fare i conti con le molteplici attenzioni che (giustamente) richiede un figlio.
Già, perché a meno che i genitori in questione non decidano di farlo crescere “parcheggiandolo” davanti al televisore, e quindi nella maniera più triste ed irresponsabile possibile, oltre che ad accudirlo, dovranno pensare anche e sopratutto a stargli vicino, facendogli scoprire ogni giorno cose nuove, tentando di trasmettergli qualcosa di positivo. Cose che costano fatica, certo, in ragione delle quali entrambi i genitori dovranno fare delle rinunce.
In giro, però, si vedono tante Hunziker che, pur di non rinunciare ad attività fondamentali come, chessò, la palestra o lo shopping con le amiche, delegano gran parte dello svezzamento del proprio bambino alla baby sitter, senza rendersi conto che la magia di quei primi momenti vola via in fretta, e non ritorna più.