di Alessandro Nardone – Dopo aver pubblicato il mio ultimo libro, tutto avrei potuto immaginare, tranne di essere invitato ad Arcore; non tanto per il titolo (La destra che vorrei), quanto per il sottotitolo, ovvero quel “i rottamatori del Pdl e la fine del berlusconismo” che lascia davvero poco spazio all’imaginazione. Fatto sta che, da persona con un’itelligenza sopra la media quale è, evidentemente Silvio Berlusconi deve aver pensato – a differenza di molti suoi dirigenti – che fosse il caso di conoscere in maniera più approfondita i malumori della base, se voleva tentare di risolverli. In questo, forse (e dico forse), il mio modestissimo scritto – oltre ad averlo fatto incazzare – avrà suscitato in lui almeno un minimo di curiosità. Così, in una’uggiosa mattinata ottobrina, mi ritrovo a intervistarlo per Il Destro, a pochi giorni dall’annuncio della sua possibile “non ricandidatura” ed il giorno dopo l’arresto dell’assessore della giunta lombarda Zambetti, per non parlare di er Batman, la Minetti e via discorrendo. Insomma, di carne al fuoco ce n’è in abbondanza, occorre sbrigarci.
Presidente Berlusconi, sembra proprio che siamo di fronte ad un altro ’93.
Quello che sta accadendo, sopratutto nel Pdl, mi addolora moltissimo. La gente si sente tradita e, di fronte a fatti sconcertanti come quelli del Lazio, come possiamo dar loro torto? Il problema è che in un partito così grande, che nel 2008 ha sfiorato il 40%, sono riusiti ad entrare anche personaggi squalificanti, che ben poco c’entrano con i nostri valori e la nostra storia…
Però, se permette, sono entrati anche personaggi come Nicole Minetti, che è diventata uno degli emblemi del tramonto della sua stagione politica: non nascondiamoci dietro ad un dito, quel nome lo volle inserire lei, nel listino bloccato di Formigoni…
Vero, fu un errore, e non ho alcuna difficoltà ad ammettere che, con il senno di poi, non lo rifarei. Detto questo, stiamo comunque parlando di una ragazza che non ha fatto nulla di male, istruita e di ottimo aspetto, perchè metterla continuamente sulla graticola?
Perchè, nominando lei, è passato un messaggio pericolosissimo: se sei bella e un po’ mignotta hai possibilità di fare strada, alla faccia di chi fa militanza da anni sul territorio.
A questo, però, hanno contribuito i media, con una campagna senza precedenti. Il paradosso è che, ad essere accusato di cooptazione, sono proprio io, ovvero quello che ha fatto del merito una bandiera, e la mia storia è lì a dimostrare ciò che dico. Ora, io posso aver anche sbagliato a candidare Nicole, ma le assicuro che l’ho fatto perchè in lei ho visto delle qualità, e non per le fantasie di qualcuno. Prenda Mara Carfagna, all’inizio ne dissero di ogni, mentre oggi tutti debbono riconoscere la sua assoluta adeguatezza al ruolo. Ecco, lo spirito è il medesimo.
Ammetto di essere tra coloro che non digerirono la nomina della Carfagna ma, pur riconoscendo la sua innegabile bravura – che è culminata nel suo “scontro epico” con la Costamagna – continuo a pensare che sia il principio ad essere sbagliato perchè credo che in un partito debba trovare spazio chi emerge sul territorio. Prenda Renzi: ha vinto le primarie contro l’establishment del partito (che già lo avversava), ha vinto le elezioni, è diventato sindaco ed ora sfida il suo segretario per la candidatura a Premier. Ammetterà che, nel Pdl, un percorso del genere è al limite della fantascienza.
Ma la nostra è una storia diversa perchè, che piaccia o meno, con me il centrodestra ha un leader che gli altri si sognano, sono i risultati a parlare: se, dal ’94 ad oggi ho battuto tutti i leaders della sinistra, ci sarà pure un perchè. Quando vado vado per le strade è la gente che mi chiede di non mollare, e questo non avviene con nessun’altro in Italia. Altro discorso vale per la classe dirigente che, riconosco, necessita di un robusto turn-over.
Ecco, siamo arrivati al punto. L’altro giorno Alfano ha detto che lei sarebbe pronto a “non ricandidarsi” ipotesi che, nei giorni successivi, lei stesso ha confermato dichiarando che lo farebbe per favorire una ricomposizione del fronte moderato e, in quest’ottica, si è addirittura spinto in una riapertura a Fini. Ci spieghi un po’.
Vede, come ho già avuto modo di dire in diverse circostanze, il mio impegno in politica nasce dall’esigenza di non mandare la sinistra al potere, perchè significherebbe più tasse e meno libertà. Per cui, se un mio passo indietro servisse a ricompattare l’area moderata, e ci fosse qualcuno in grado di coagularne le diverse anime e di dar loro una guida credibile, beh, lo farei di buon grado.
Quindi non è detto che lo farà…
Le ho spiegato che dovrebbero esserci le condizioni, altrimenti che senso avrebbe?
Sì, però, se mi permette, il senso ce l’avrebbe eccome: è dal 1994 che lei si candida ininterrottamente per il centrodestra, situazione che non ha precedenti in nessuna democrazia moderna, basti pensare che al suo primo G7, lei sedeva accanto a Kohl e Clinton. Con tutto il rispetto, che senso avrebbe una sua ennesima “ridiscesa in campo”, magari di fronte ad un candidato come Renzi, che ha la metà dei suoi anni?
Ma lei cosa crede, che a me non piacerebbe evitare tutte queste rotture di scatole? Il problema è che, tolto Silvio Berlusconi, la sinistra avrebbe la strada spianata, perchè il centrodestra serebbe senza una guida…
Mi scusi se mi permetto d’interromperla, ma questo ritornello ormai ha stufato, è ovvio che, se non lasciate spazio ad altri, non potranno mai formarsi né una nuova classe dirigente, né un nuovo leader. Ma le pare possibile che, a fare il capogruppo alla Camera ci sia Cicchitto, che siede in parlamento dal 1976? Il problema è che il Pdl è diventato un partito dalle troppe contraddizioni, a partire dalla democrazia interna, per arrivare alla giustizia.
Guardi, per come la vedo io il Pdl è finito…
Questo lo avevamo intuito, ma adesso cos’ha in mente di fare? Abbiamo letto una serie interminabile di nomi, per il suo nuovo partito.
Il nome c’è già, ed è il migliore possibile: Forza Italia
Un ritorno al passato, quindi. Come la metterà con gli ex An?
Un ritorno alla realtà, più che al passato. Continuo a credere che il progetto di un grande partito dei moderati fosse quanto di più ambizioso ed opportuno per il rinnovamento del nostro sistema politico, è evidente che qualcosa non ha funzionato. Gli amici che provengono da Alleanza Nazionale, saranno comunque con noi, il come è un puro dettaglio.
Quella del cosiddetto spacchettamento, quindi, è più che un’ipotesi.
Il politichese non mi piace, io voglio fare di tutto per battere la sinistra, tutto il resto sono chiacchiere.
Poniamo che Casini e Fini non accettino il suo appello, e che il “Papa straniero” per guidare il centrodestra non si trovi, a quel punto che farebbe?
Io sono stato molto chiaro in ciò che ho detto, e non faccio giravolte. Certo è che, se dovessero venire meno le premesse che auspicavo poc’anzi…
Il candidato premier sarebbe Silvio Berlusconi.
Dipende dagli altri, non da me. Se verranno messi da parte i vecchi rancori tutto è possibile ma se, invece, qualcuno continuerà a provocare solo perchè viole allearsi con la sinistra, beh, si accomodi pure. Ovvio che, arrivati ad un certo punto, ed io mi aguro che non ci si arrivi, se mi gira, mi ricandido io.
Più chiaro di così… Presidente, ora qualche domanda flash. Perchè avete votato l’IMU in Parlamento e poi dite che volete abolirla?
Perchè un conto è il senso di responsabilità e dello Stato, come quello per il quale mi sono dimesso e che ci spinge a rispettare il patto d’onore conferendo il nostro sostegno al Governo Monti, ed altra cosa è la linea del nostro partito.
Bene, allora perchè candidare Monti?
Perchè è un ottimo presidente del consiglio e, se sostenuto da una maggioranza di centrodestra, sarebbe tenuto a rimanere nel solco del nostro programma.
Ricandiderebbe Nicole Minetti?
No.
Rifarebbe quella telefonata per Ruby?
Certo, perchè non ho fatto nulla di male, ed il processo lo dimostrerà, come gli altri in cui sono sempre stato assolto.
Non pensa che, ferma restando la presunzione d’innocenza, i processi suoi e quelli di personaggi di spicco nel partito come Dell’Utri siano un macigno insormontabile per la costruzione del “partito degli onesti”?
Noi siamo garantisti, ma questo non significa che siamo tolleranti con i ladri che, infatti, cacciamo a calci nel sedere.
Ultima domanda. Che ne pensa de Il Destro?
Siete bravi ed avete la giusta incoscienza, anch’io ho sempre pensato che a pensieri grandi debbano corrispondere azioni altrettanto grandi!
Ultimissima domanda. Dica la verità, quanto le piacerebbe se Renzi fosse il “suo” candidato?
E chi le ha detto che non lo sia?
Vero, a questo non ci avevamo pensato, signor Presidente.
PS: per chi non lo avesse ancora capito, questa è un’intervista di fantasia. 😉