di Cristiano Lambertucci – In questi giorni visti tutti i fatti che sono accaduti in Italia e nel restro d’Europa mi è tornata in mente una spiegazione del romanzo epistolare “Le lettere persiane” di Montesquieu. Arrivati alla lettera 99 si parlava dei “capricci della moda”,ovvero della corsa sfrenata di inizio ‘700 in Francia in cui signore altolocate come priorità avevano quella di spendere e far spendere enormi patrimoni solo per il semplice fatto di apparire e mostrarsi superiori rispetto alle altre donne d’Europa e di Francia. Questa epistola oltre ad avere valenza satirica verso i costumi e le mode possiede anche valenza politica. Tanti si chiederanno, ma dove sta la valenza politica quando si parla di aristocratici decaduti che spendono patrimoni per vestire le proprie consorti? La valenza politica c’è eccome, ed è dimostrata dai fatti dell’epoca, infatti nel primo decennio del 1700, Re Luigi XIV conosciuto anche come il “Re Sole” stava cercando di instaurare in Francia una vera e propria monarchia assoluta che non tenesse più conto dei principi e dei valori del passato e soprattutto che non avesse più il controllo della nobiltà.
Il Re Sole per ottenere ancora più controllo sulla nazione decise di privare l’aristocrazia del proprio potere politico e per evitare sommosse o complotti li portò a corte insieme a lui nella sfarzosa reggia di Versailles dove circondati dal lusso e dai piaceri non avevano ne più la voglia di riflettere e ne più il tempo di esprimersi sulla loro condizione di “decaduti”. Erano appunto caduti nella trappola architettata dal Re. Imbambolando la classe aristocratica con i gingilli della moda il Re Luigi XIV continuò indisturbato la costruzione della tirannide. Il continuo cambiamento della moda e la continua rincorsa verso di essa non solo porta gli aristocratici al collasso economico ma anche ad un abbassamento del proprio livello dovuto alla mancanza di memoria storica e ad una grande fatica nel riconoscere persino loro stessi.La moda è un costosissimo diversivo che impoverisce i nobili e colma allo stesso tempo la loro frustrazione dovuta alla mancanza del potere. Soffermandoci a riflettere su questa lettera scritta nel ‘700 possiamo vedere come si sia attualizzata la vicenda descritta, certamente non siamo più sotto il potere dispotico di un monarca però forti sono le analogie con i modi di fare della società del “terzo millennio”.
Oggi ci si pone ancora il problema di seguire una moda a tutti i costi per essere accettati e si fa di tutto per seguirla anche se il portafoglio langue. Oggi non ci si inchina più alla corte del Re Sole, ma si resta incatenati di fronte ai teleschermi ore ed ore a farsi inzeppare la mente da quelli che secondo i signori dell’etere sono i reali problemi della vita, per esempio :Chi è la più sgualdrina dell’ “isola dei famosi”? ; “Quale banca mi darà accesso ad un mutuo per permettermi una vacanza da invidia? Chi sarà il tronista dell’anno? e chi più ne ha più ne metta. Oggi l’ italiano medio si può paragonare benissimo al nobile francese incaprettato agli inizi del ‘700 e anche se vorrebbe urlare il proprio dissenso al mondo resta zitto e china il capo perché forse sta già pensando in quale posto andrà ad affogarsi nella propria condizione di passività totale. L’ipnosi dispotica si sta trasmettendo sempre più sui giovani dai 12 a 18 anni che a differenza delle generazioni passate hanno visto mutare radicalmente gli usi e le abitudini di un popolo.Infatti secondo recenti statistiche emanate dalla università di Torino un 12% degli adolescenti consuma o almeno ha provato una volta “droghe leggere”, un 22% consuma alcolici in maniera irresponsabile e un 20% di loro fa una vita sedentaria senza aver mai praticato uno sport ma non c’è nemmeno da sottovalutare i gravi problemi psicologici che sorgono nel periodo dello sviluppo riguardanti l’età e la formazione della propria personalità.
E’ davvero brutto vedere anche la più totale assenza delle istituzioni su tematiche così delicate. La totale assenza delle istituzioni in una condizione della nostra società così delicata è davvero scoraggiante per tutti coloro che si battono nel sociale e per il sociale. Uno stato che si rispetti deve provvedere ad indirizzare la propria gioventù nella retta via perché saranno loro gli amministratori del domani e coloro che ci dovranno aiutare a costruire il futuro ed un futuro costruito sui sani principi e sul rispetto della propria memoria storica porta la collettività e la Nazione verso il benessere e la felicità ma se avverrà il contrario allora avranno vinto i despoti che l’unica cosa che hanno in cuore è la propria felicità e un futuro grigio ed amorfo per tutti gli altri.
E nel frattempo mentre nelle piazze spagnole e greche la gioventù ha alzato la testa rivendicando il loro diritto alla sovranità e il diritto al futuro in Italia si parla di file Kilometriche di gente in fila per acquistare l’Iphone5, e allora mi sorge spontanea la domanda: “VALE LA PENA DI ARRABBIARSI?”. E poi dentro i salotti di fronte al TG si urlano le peggio frasi ingiuriose contro l’attuale classe politica alzando lo sguardo al cielo e invocando il cambiamento. Se si continua ad alzare la testa solamente in questa maniera possiamo sperare in un eventuale arrivo degli alieni, almeno avremo una notizia nuova di cui parlare! E se così fosse allora viene spontaneo dirlo: SIAMO ROVINATI!