di Davide Tedeschini – Ascoltando Alfano, sembra che i diritti di una volta:il ‘lavoro’, la ‘famiglia’, ‘l’assistenza sanitaria’, la ‘realizzazione di sé’… siano sempre fuori posto.Alcuni si appellano alla Costituzione, altri alle lotte di classe, altri ancora alla pacificazione sociale, oppure all’ordine di uno Stato andato perduto: Lui tace. Qualora uno Stato esistesse ancora (non esiste più per alcuni di noi purtroppo,bamboccioni, fannulloni, precari, choosy…), dopo le prossime elezioni ovvero qualora vincesse la ‘Destra sociale di lavoro e di governo’ (piuttosto che la ‘sinistra di lotta e di governo’) il danno già fatto alla mia generazione sarebbe ormai irreparabile. Il tenore delle attuali discussioni è così misero che centrodestra e centrosinistra si dividono sull’ElectionDay, a ragione del risparmio di centinaia di milioni di euro, mentre l’Italia,‘noi tutti’, con la scorsa finanziaria abbiamo ‘dato’ qualcosa come 15 miliardi di euro all’Europa in cambio di neanche un posto di lavoro, né alcuna delle cose rivendicate di diritto fino a ieri, elencate in principio.Si voterà comunque il 10 marzo.
Ma la situazione sembra ‘irreparabile’, perché non si può tornare indietro: il tempo passa e chi non è riuscito in precedenza a farsi una famiglia, realizzare se stesso, lavorare, guarire… riesce ad avere ancora meno possibilitàdi farlo oggi e perde ogni speranza per il domani: conseguenze sociali tragiche per il Paese. Di tutto questo Alfano non parla.
In questo panorama sconfortante ci siamo accorti che non si contano più gli errori politici del PdL e ritengo doveroso denunciare una tale irresponsabilità in un momento così delicato del nostro Paese, avviato a elezioni che potrebbero in parte arginare il disastro. Ma se la guida di quello che era il più grande partito di governo non è illuminata, tutto può andare a rotoli, a prescindere che un partito pulito come La Destra faccia o meno parte di un progetto comune, ipotesi sempre più remota.
In una intervista a Porta a Porta(ormail’unico luogo dove il segretario del PdLsembra riprendere fiato), dichiara: “Saranno primarie del centrodestra aperte a tutti ovvero aperte a tutti i cittadini anche se non vi parteciperanno esponenti di altri partiti ma solo del PdL”. Dopo questa dichiarazione è chiaro che l’alleanza con La Destra è stata prima sponsorizzata e poi boicottata in Sicilia. Un altro grave errore politico e segnaledi chi vuole solo salvare la poltrona,disinteressandosi completamente di ricompattare tutto il centrodestra, mettendoa repentagliola vittoria in una sfida conclusiva con il leader del centrosinistra: anche questo è grave e non ha senso a meno che non si voglia lasciare la candidatura di premier a qualcun altro. E questo sembra inevitabile ma vediamo con perplessità un Alfano che tira la volata a Berlusconi, senza fare i conti con La Destra.
Volere coprire la realtà di primarie mediocremente chiuse al solo PdL, ha fatto perdere il confronto con quelle del centrosinistra: vere primarie di coalizione in quanto coinvolgono il rappresentante di Sinistra e Libertà mentre in quelle di centrodestra l’equivalente di un partito più radicale, La Destra di Storace è assente.Tuttavia Alfano ha continuato a chiamarle di ‘centrodestra’ in polemica con La Destra il cui leader è stato governatore del Lazio per conto del centrodestra: non è solo un altro errore politico ma sembra addirittura qualcosa di meschino, ‘mentire all’evidenza’, che mina la stima che a priori avremmo di un qualunque segretario di partito.
L’anticipo delle elezioni a marzo in un solo giorno poi, ha rovinato l’ipotesi di primarie all’americana, ossia regione per regione con una sfida finale. Ma mentre quelle del centrosinistra entrano nel vivo quelle di centrodestra devono ancora cominciare. Così a prescindere dalle regole, Alfano torna a volere l’alleanza con La Lega in Lombardia ma si scorda de La Destra nel Lazio, in un susseguirsi di dietrofront che non lasciano spazio alla fiducia in quel che resta di quel partito delle Libertà e della sua segreteria politica. Non ultima in ordine di tempo ci lascia sbalorditi la lista di candidature finteper le elezioni della RegioneLazio, che vanno dal rappresentante della società civile al professore universitario, insieme a senatori e deputati coinvolti nelle primarie di cui sopra. Insomma un pandemonio scatenato sui media alla ricerca più che dell’unica candidatura spendibile, di nuovi possibili candidati da bruciare quali governatori ma da candidare alla Camera dei Deputati con una nuova legge elettorale in cui vi siano le preferenze.
Così: caos primarie, segreteria debole,silenzio sui contenuti de La Destra espressi nel ‘Manuale della sovranità’, discontinuità con Berlusconi solo a parole, rivendicando prima il merito del governo Monti e subito dopo: “Mai più Monti”. Sono errori ascrivibili all’assenza di lucidità della segreteria del PdLo solo il risultato di un’incapacità di rappresentare un grande partito italiano del centrodestra che dovrebbe dialogare con tutte le anime del centro e della destra? Rimane un mistero. Non lo è invece il recupero di serietà del centrosinistra(e su questo Alfano è stato veramente bravo).
In conclusione si verifica una ‘spaccatura’ nel centrodestra, ma senza ricompattarsi col ‘centro’ che è composto da traditori ma senza riconoscere l’onestà politica e intellettuale de La Destra: l’abbandono del vecchio concetto di coalizione a cui eravamo abituati e che ci dava la possibilità di vincere le elezioni… ma anche no.Alfano si è rimangiato le grandi innovazioni in stile americano/anglosassone di cui invece gli sarebbe piaciuto farsi portavoce: bipartitismo, bipolarismo, politica dell’alternanza, presidenzialismo.Cose che avrebbe dovuto preoccuparsi di ereditare piuttosto che rivolgere la sola attenzione sull’assecondare o meno Berlusconi o compiacere ora questo ora quel colonnello, senza mai occuparsi di contenuti.
Si torna quindi alla Prima Repubblica in un susseguirsi di passi falsi e dietrofront, di discussioni sterili di cui possiamo solo ridere. Il partito de La Destra, non avendo responsabilità in questa serie di gravi errori politici ha buon gioco pensando ai numeri della sua forza; ma rimane il rammarico di noi tutti, e qui invece ci viene da piangere,per le conseguenze politiche verso le quali si dirige l’Italia.