È morto un grandeÈ morto da grande
Roberto Scocco, nel 1977, aveva 20 anni quando partecipò al primo Campo Hobbit cantanto Il Contadino, la Vendetta della Civetta e Bella Scrittura… Veniva da Macerata, “periferia d’Impero” per i “duri” militanti milanesi o romani impegnati nelle quotidiane battaglie per la sopravvivenza e le sue canzoni dolci e melodiche parevano provenire da un mondo lontano.
Roberto non si è mai arreso, non ha mai cambiato idea, è rimasto fedele e coerente tutta la vita. Ostinatamente convinto che si potesse ancora fare politica in un mondo di corrotti, si era anche candidato di recente con il Fiamma… Nel 2010 aveva anche ripreso la chitarra in un concerto a Fermo.
Il primo giorno dell’anno ha ascoltato il richiamo di Cristian Pertan che, anche lui, abbandonò la vita all’alba del primo giorno dell’anno e lo ha raggiunto
Valgano come epitaffio le parole da lui stesse scritte nella canzone “Sergio”, dedicata a Ramelli
“finalmente hai raggiunto la vera libertà
in un alltro mondo dove c’è armonia
dove non c’è odio ma solo amore”
in un alltro mondo dove c’è armonia
dove non c’è odio ma solo amore”
Per leggere della sua fine e rivedere il suo volto:
Ciao Roberto… ti sia lieve la terra. o/