di Alessandro Nardone – Quelli appena trascorsi, sono stati tre giorni a dir poco esaltanti, cominciati venerdì sera con la bellissima presentazione del mio “La destra che vorrei” a Fondi e conclusi ieri pomeriggio a Roma, con l’appuntamento de La Destra, in uno straripante Teatro Olimpico. Cominciamo proprio da qui, ovvero dall’evento che ha sancito l’inizio della campagna elettorale del partito guidato da Francesco Storace che, con il suo intervento, è stato capace d’incendiare i cuori degli oltre duemila presenti, ed ha sgombrato il campo da qualsiasi dubbio relativo alla sua intenzione di candidarsi alla presidenza della Regione Lazio e, contestualmente, raccogliere la sfida di riportare La Destra in Parlamento.
“Chiedo a tutti voi smetterla di cincischiare sulle alleanze e di concentrarvi sulla buona battaglia che ci stiamo accingendo a combattere, e che consiste nel riportare La Destra in Parlamento e, dal giorno dopo, lavorare alla costituente di una destra nuova da consegnare ai nostri giovani. In questi cinque anni – ha continuato il leader de La Destra – dal 2007, quando fondammo la nostra destra con un pugno di persone coraggiose, non ci siamo arresi per la lontananza da Montecitorio e Palazzo Madama, ora siamo di nuovo qui con la proposta di guidare la buona battaglia, per l’Italia e per il nostro territorio. Perché non si respira più in un Paese a cui si chiedono solo tasse ai cittadini, togliendo loro i servizi che finanziano”.
Un intervento nel quale Storace ha coniugato passione e concretezza, lealtà e lungimiranza, determinazione ed una visione politica di ampio respiro, in grado di disegnare i contorni di una precisa idea di Nazione differenziandosi, così, tanto dagli avversari quanto dagli alleati del centrodestra, tutti impegnati ad occuparsi del palazzo, anziché del Popolo. Ma tant’è, La Destra non si farà certo pregare per prendersi l’esclusiva delle battaglie reali, quelle che riguardano la gente. Proprio in quest’ottica, il Manuale della Sovranità sarà indiscutibilmente il nostro valore aggiunto.
Come anticipato, chiudo questo mio pezzo con l’incredibile serata di cui ho accennato all’inizio. Uso l’aggettivo incredibile perché, pur essendo inguaribilmente ottimista, non avrei mai immaginato che in un venerdì sera prefestivo si potesse riuscire a riempire un locale di gente non per ascoltare musica, ma per partecipare alla presentazione di un libro che, grazie ai numerosissimi interventi, è andata avanti per oltre tre ore e mezza. Un’esperienza fantastica, vissuta grazie – oltre che all’organizzatore, Francesco Ciccone, che ringrazio di vero cuore – a tutte le amiche e gli amici presenti e, sopratutto, al grande amore che, nonostante i colpi incassati, nutriamo per la politica vissuta come impegno per la nostra comunità e per la destra intesa come insieme di storie e valori di cui andare orgogliosi senza, per questo, viverli con la sindrome dello specchietto retrovisore.
Insomma, due giorni che sono valsi alla grande i quasi duemila chilometri percorsi in tre giorni; due tappe, quelle di Fondi e Roma, grazie alle quali la mia convinzione di essere finalmente approdato nella destra che cercavo si è ulteriormente rafforzata.
Adesso non ci rimane che combattere la buona battaglia al fianco di Francesco Storace, con il fuoco nelle vene e andando in giro sempre… a Destra alta! Noi possiamo.
(Foto di Mimmo Photoshop)