di Alessio Papi* – Caro Direttore, dico la mia. Il risultato elettorale non è certo stato entusiasmante. Se si esclude il Lazio e qualche altra regione La Destra non arriva al 1%. Sarebbe più inutile che dannoso dire “non siamo stati capiti”. Bisogna fare “autocritica” termine odioso tanto caro alla sinistra. Il messaggio non ha funzionato, i temi non hanno appassionato, sui territori abbiamo dato l’impressione di un partito “troppo romacentrico”. Il risultato di Grillo non va letto come una sua vittoria elettorale, va letto come la sconfitta di tutto quanto rappresenta la “politica tradizionale”.
Non è stata importante la proposta ma la presunta novità. Non che bisogni rinnegare il proprio passato ma comunque è necessario abbandonare certi cliquè ormai relegati più al folklore che all’appartenenza.
La crisi economica che qualche montiano aveva promesso di sconfiggere sta in realtà colpendo sempre più le famiglie italiane, ed in questo quadro i cittadini cercano delle proposte (o meglio delle risposte) più pratiche che programmatiche. Sento spesso qualche amico rimpiangere Alleanza Nazionale della quale per altro sono stato uno dei fautori nonché responsabile giovanile romano, ma rifarla così come era significherebbe partire con un progetto già vecchio. Da allora troppa acqua sotto i ponti è passata, oggi ci sono altre necessità altre situazioni, la stessa politica si è globalizzata, è passata dal territorio ad internet, dai condizionamenti locali a quelli internazionali. Sento in televisione i cosiddetti “giovani” del centro destra tuonare peggio dei vecchi tromboni della prima repubblica. Francamente mi mettono tristezza perché sono più vecchi dei vecchi politici, questo significa che bisogna essere giovani prima di idee e poi di anagrafica.
In questo quadro mutato dobbiamo organizzarci e guardare avanti, essere innovativi, e soprattutto elaborare proposte in grado di dare il “nostro punto di vista” sulle soluzioni da adottare.
Penso a grandi temi come crescita, occupazione, revisione dei trattati europei, mutuo sociale, abolizione di Equitalia, economia sociale di mercato e nazionalizzazione di Bankitalia (legge 262/2005), grandi e alti temi che però vanno compresi e saputi spiegare ai cittadini. E’ necessario creare un contenitore ampio che possa unire su linee guida precise tutte le istanze cattoliche, liberali, repubblicane, socialiste, identitarie e sociali.
Per realizzare ciò dobbiamo abbandonare personalismi e rancori e se necessario prendere esempio da fuori. Guardare a modelli partitici già esistenti, non tanto ai Repubblicani americani che giudico troppo bacchettoni e puritani, piuttosto penso ai Tories inglesi molto più trasversali e a livello europeo fuori da quel terribile pantano chiamato PPE dal quale lo stesso PDL, progetto nato male, fatica ad uscire. Guardare avanti, aggregando tanti amici che vogliono condividere un progetto, per costruire insieme la “Nuova Casa degli Italiani”.
*La Destra Federazione Roma Capitale.