Thursday 21st November 2024,
IL DESTRO // Idee che ti mettono al tappeto

Vergogna MPS: lo specchio dell’Italia comunista, contro la quale solo La Destra può fare qualcosa. Ora crediamoci.

Vergogna MPS: lo specchio dell’Italia comunista, contro la quale solo La Destra può fare qualcosa. Ora crediamoci.

di Davide Tedeschini – Finalmente è successo, ovvero è risuccesso: sono emersi i brutali metodi del centrosinistra in Italia, sotto forma di finanziamento a una banca rossa: il Monte dei Paschi di Siena. Lo stesso accade in ogni comune e provincia, a Siena come a Roma, dalla Sicilia al Trentino, nei ministeri e nelle aziende di centrodestra e centrosinistra mentre i cittadini affrontano il precariato, la solitudine, l’abbandono. Succede che appalti vadano solo a quelle cooperative, a quelle aziende; succede che ad essere assunti sono i figli di quelli che ancor prima le gestivano, facendo favori a sinistra e al centro, consiglieri rossi e democristiani e che le altre, le escluse chiudano e vadano fallite. Succede che ancor prima era l’agricoltura a fallire sotto l’incedere delle cooperative rosse, poi l’arte e la cultura appaltata al P.c.i. in cambio di favori, poi la ‘giustizia’ concessa dal P.S.I, e infine la ‘scuola’ ormai di proprietà della C.G.I.L. Tutto viene divorato dal malaffare del consociativismo, di cui è protagonista il P.C.I. alimentato direttamente negli anni passati dall’Unione Sovietica. La democrazia cristiana veniva distrutta dalle inchieste giudiziarie ma il P.C.I. no: così ha pensato bene l’UdC di Casini nel segno del rinnovamento di candidare tutti i figli dei precedenti amministratori democristiani e comunisti: cambiano le facce ma i cognomi sono gli stessi, mai più contro la sinistra, troppo pericoloso. Lo sostiene la Costituzione, lo presuppone la struttura dello Stato impossibile da governare.
E continua a succedere negli enti pubblici, nelle scuole, nei tribunali, negli ospedali, senza che nessuno protesti in quanto ormai è così da sempre, così è sempre stato, c’è rassegnazione. Ma ora la misura è colma.
E’ bastata una defaiance del centrodestra, a rotoli come nel 1993, che subito la sinistra ha ripreso fiato, irrorando le proprie clientele di 4 miliardi di euro, sottratti alla povera gente e dati a una banca sull’orlo del fallimento. Di quei 4 miliardi nulla è ad andato a investimenti sul territorio, nulla a difesa dei posti di lavoro, perché ormai le banche non fanno prestiti né investimenti, tutto è regolato dal volere dei mercati che bruciano i soldi giocando in borsa. E l’Italia ahimè non è nient’altro che merce di scambio per la sicurezza dei figli dei ministri.
Appena Berlusconi, il paladino del centrodestra è venuto meno, subito l’incarico di Premier viene dato a un professore proveniente dall’Università, uno della ‘casta’ che trova possibilefare tutto, ottenere tutto: scrivere sui giornali, insegnare, essere assunta, essere pubblicata, ricevere incarichi pubblici e privati. Neanche a dirlo l’incarico di Premier viene dato a uno di questi figuri dal Presidente della Repubblica con passato da comunista italiano. Una boccata d’aria per la macchina clientelare del centrosinistra, un tubo del gas per gli italiani. Nessuno ha votato Monti Premier. Nessuno ha votato Napolitano Presidente della Repubblica. Eppure l’ingranaggio della sinistra che ha di diverso dalla Mafia? Tutti contro la malavita organizzata invochiamo lo Stato: e anche noi popolo di Destra lo facciamo da sempre di fronte al clientelismo della sinistra.
Dove è finito lo Stato? Cosa è successo alla civiltà italiana, in grado di produrre il meglio in tutti i campi e ora ridotta a un magna magna, dal quale sono esclusitanti cittadini?
Contro questi malfattori c’è solo la soluzione della Destra: il centrodestra ha dimostrato negli anni di aver fallito, sotto l’incedere del potere della sinistra, troppo in malafede per essere combattuto dalla buonafede, troppo estremista per essere combattuto da moderati. Ci vuole una forza uguale e opposta, che conosca il totalitarismo e i suoi gangli, che solo La Destra può offrire. E’ ora di crederci.

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