ore 6.30: la Signora Monti sveglia, sobriamente, Mario
ore 7.00: dopo la consueta (sobria) toletta, Mario abbandona la sua modesta stanza da letto e si reca nella sua modesta cucina dove, sobriamente, si accingerà a consumare un colazione frugale
ore 7.30: esce dalla sua modestissima casa insieme a Cirpo, il suo cane. Una volta al riparo da occhi indiscreti, comincia il suo solito esercizio mattutino, un allenamento di comunicazione-umana: “Salve Cirpo, lei è il mio cane, ed io le voglio molto bene… Salve Cirpo, lei è il mio cane, ed io le voglio molto bene… Salve Cirpo, lei è il mio cane, ed io le voglio molto bene…”
ore 8.30: “Signora Monti, il nostro animale domestico ha delle fuoriuscite di schiuma bianca dalla bocca, temo che tale disfunzione sia causata dallo Spread…”, e la moglie: “Ma falla finita con questa storia dello spread, e guarda come hai ridotto il nostro povero cane, nemmeno lui ce la fa più ad ascoltarti!”
ore 10.00: rinvigorito da un’oretta e mezza di dog review (taglio sugli approvigionamenti di scatolette di cibo per Cirpo, sulle vaccinazioni, ecc ecc), Mario Monti chiama il Presidente Napolitano per rassicurarlo: “Presidente, le assicuro che la mia lista sarà civica, apartitica, e vieppiù modesta…”, ma il Presidente: “E vabbuò Mario, ma ‘sta benedetta lista, se proprio la vuoi fare, devi comporla di gente nuova. E poi, Mario mio, se vuoi prendere i voti devi parlare alla gente, chè vuole i fatti, non certo un altro che “scende” in politica”
ore 10.05: Mario Monti su Twitter: “Saliamo in politica”
ore 12.00: ebbro di gioia e felicità per la sua nuova lista e per la seconda rata dell’Imu, coadiuviato dal fido (e sobrio) Bondi, Mario Monti intende seguire il prezioso consiglio di Napolitano, dando vita ad una lista di facce nuove, pulite e modeste
ore 12.30: il duro lavoro dell’infaticabile Mario Monti da, finalmente, i frutti sperati: la lista si farà insieme a due politici che rappresentano, senza dubbio alcuno, un elemento di grande novità e rinnovamento rispetto al passato: Perferdinando Fini e Gianfranco Casini, o viceversa, che dir si voglia
ore 13.30: dopo aver sobriamente consumato un pranzo modesto e frugale presso la bouvette del Senato, e nel pieno delle sue facoltà fisiche e mentali, Mario Monti si concede qualche minuto di svago prendendo un caffè con alcuni amici di vecchia data: il “Gruppo Bildeberg”
ore 15.00: rinfrancato dall’incontro con i suoi amici, nel quale si è disquisito sopratutto della pratica sportiva a loro più avvezza, la tauromachia, Mario Monti decide di controllare il suo profilo fake di Facebook, che utilizza sopratutto per chattare con la sua amica del cuore, Angela Merkel
ore 15.30: dopo aver letto gli ordin… ehm, i saluti della sua amica Angela Merkel, Mario Monti decide, nel pieno delle sue facoltà fisiche e mentali, che è venuto il momento di recarsi al Consiglio dei Ministri per portare, ai membri del governo tutti, gli ordin… ehm, i saluti di Angela Merkel
ore 17.30: esaltato dalla pragmatica seduta del Consiglio dei Ministri, per mezzo della quale è riuscito (sobriamente) a raggiungere il prestigioso quanto agoniato obiettivo d’introdurre altri nuovi aumenti, tutti a carico del ceto medio-basso, decide di rilasciare una dichiarazione alla stampa: “Abbiamo portato le banch… ehm, il Paese fuori dalla crisi”
ore 18.00: chiama il sobrio Pierfendinando Fini che, però, si trovava a Montecarlo
ore 18.05: chiama il sobrio Gianfranco Casini che, però, si trovava a Caltagirone
ore 18.30: “Ciao Tesoro, continua a crescere, mi raccomando”. Mario Monti era al telefono con il suo nipotino che, affettuosamente e sobriamente, chiama Spread
ore 20.00: indossando una pesante giacca in panno blu, Mario Monti sfida il freddo e le intemperie accingendosi a rientrare nella sua modesta, nonchè sobria, abitazione
ore 21.00: dopo aver consumato una cena frugale a base di muschi e licheni, Mario Monti si concede una parentesi romantica con sua moglie: “Signora Monti, mi cosenta di declamarle un passo di una poesia che ho testè scritto, il cui titolo è Ode a Befera…”, e la moglie, incomprensibilmente stizzita: “Ancora con ‘sta Signora Monti? Io mi chiamo Elena!”, e lui, da par suo: “Ha ragione Signora Elena, sono costernato, dev’essere colpa dello Spread. Se posso, vorrei porre rimedio protandola all’ippodromo di Varese, ad assistere ad una bella gara di Equitalia.”
ore 21.05: Mario Monti, non capacitandosi del rifiuto fors’anco sobrio, ma pur sempre a brutto muso da parte di sua moglie, decide comunque di farsi perdonare mettendosi alla ricerca, su internet, dei biglietti per un viaggio da fare insieme al nipotino Spread ed al cane Cirpo, al famoso parco divertimenti Euro (e basta)
ore 22.00: provato dalla moltitudine d’impegni decide, insieme alla moglie, che è giunta l’ora di coricarsi nel loro modesto letto collocato nella loro modesta stanza, a sua volta situata nella loro modesta casa. Mario Monti puo’, così, nel pieno delle sue facoltà fisiche e mentali, controllare se Gianfranco Casini e Pierfendinando Fini hanno ritwittato il tweet della salita in politica apprendendo, con grande soddisfazione, che pur trovandosi rispettivamente a Montecarlo e Caltagirone, i due volti nuovi della politica italiana hanno contribuito alla sua opera di proselitismo su quell’arcano, ma ancorchè utile, strumento di comunicazione sociale
ore 24.00: dopo aver ritwittato Angela Merkel e Pontifex (of course), ed essersi divertito come un lattante ad apostrofare con male parole, tipo brigante e marrano, Silvio Berlusconi attraverso il suo profilo fake di Twitter, Mario Monti decide che è ora di addormentarsi e, come suo solito, per prendere sonno si mette a contare le cartelle esattoriali…