Sunday 24th November 2024,
IL DESTRO // Idee che ti mettono al tappeto

Il Re è nudo

Il Re è nudo

di Samanta Segatori – Semmai fosse stato possibile cadere ancora più in basso, bisogna dare atto al PDL di essersi impegnato perché ciò accadesse. Dopo un lungo, ridicolo, deprimente valzer di passi (molto timidi) in avanti e decine di passi indietro Alfano, l’inconsistente segretario, ha pronunciato una frase politicamente aberrante: “Le primarie erano per la successione, ma essendoci lui in campo non ha senso farle”.

Successione? Fa venire in mente la successione al trono e al solo pensiero rabbrividiamo; ma fa pensare anche alla successione “nella titolarità di un patrimonio” e allora ci viene da pensare che non si tratti di un partito, di uomini, idee ma di un’azienda.

Certo il fatto di ritrovarsi nel ruolo di segretario un “nominato”, non poteva farci sognare sfide al suon di fioretto ma nemmeno una tale aberrante incapacità di prendere la benché minima posizione.

Tempo addietro, caro segretario, aveva avuto l’intelligenza di ricordare a tutti noi che nel  partito esistevano delle regole interne che non si potevano trasgredire altrimenti si stava fuori. E a noi era piaciuto. Perché?

Perché aveva fatto presente ai finti innovatori che per ripartire dalla base non si poteva prescindere da un serio e rigoroso tesseramento che tentasse di ricucire, seppure lentamente, un rapporto che aveva subito grosse e profonde lacerazioni.

Perché aveva rammentato ai politici mestieranti e ai cinici che per sopravvivere il partito doveva essere formato e animato da militanti e che andava rinnovato partendo dai giovani, da quelli che «per spostare una sedia non ci chiedono se poi c’è un posto in Parlamento».

Perché, dulcis in fundo, aveva promesso che si sarebbe battuto «perché si votasse per tutto e su tutto, perché ci fosse l’elezione dal basso di ogni leader anche locale»; «perché ci fosse il consenso che è da conquistare perché sei il più bravo e hai passione».

Per tutti questi motivi, per l’impeto con cui ce li aveva presentati, seppure con molto timore, avevamo voluto darle fiducia.

In quel momento, On. Alfano, lei si è caricato sulle spalle una grossa responsabilità:

ha promesso ai giovani e ai militanti un cambiamento forte, pulito, radicale.

Come può pensare ora di presentarsi davanti a tutti quelli che l’avevano applaudita mentre affermava di volere «dare forza a chi ha voglia di fare politica», impegnandosi per far sì che i valori, le gerarchie, la democrazia interna, il codice etico, il ricambio generazionale e soprattutto la “sacra meritocrazia”, non fossero vani e illusori lemmi da comizio?

Cosa risponderà a quei giovani, On. Alfano? Che il sultano è tornato e tutto il resto è noia? Ma soprattutto ai cari ex colonnelli di AN, agli Onorevoli che piansero e si commossero a Fiuggi con i quali abbiamo condiviso un passato di militanza, passione, lotta, Idee chiediamo: cosa siete diventati? E cosa risponderete a chi vi porrà gli stessi quesiti?

Chi di voi avrà il coraggio di ammettere che “il re è nudo”?

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