Ha riscosso un ottimo successo di pubblico l’incontro – organizzato dalla segreteria provinciale de La Destra – con Alessandro Nardone che, all’Hotel Rivera Suisse di Savona, ha presentato il suo “La destra che vorrei”, saggio politico grazie al quale è stato identificato come il “rottamatore del centrodestra”.
La serata si è aperta con la proiezione del nuovo booktrailer del libro, un video molto coinvolgente, nel quale si viene letteralmente travolti da immagini e suoni, che vanno da Fini, Berlusconi e la Minetti – evidente rappresentazione della decadenza di quest’ultimo scorcio di centrodestra – a cui hanno fatto da contraltare Jovanotti, Fabri Fibra, Vasco Rossi, i Muse e Simone Tomassini per quanto riguarda la musica, per poi passare a flash di film come Rocky, Fight Club, Il Gladiatore, Matrix e L’attimo fuggente per arrivare, infine, a stralci di discorsi di grandi della storia come Kennedy (“Non chiedetevi cosa la Nazione puo’ fare per voi, ma cosa voi potete fare per la vostra Nazione”), Martin Luther King (“Io ho un sogno”), Giorgio Almirante (“I valori sono la bandiera della mia vita”), Steve Jobs (“Siate affamati, siate folli”) e Karol Wojtyla (“Non abbiate paura!”), tutto concentrato in poco più di tre minuti.
Nardone, intervistato dall’esponente de La Destra Christian De Stefano, ha parlato per oltre un’ora e mezza, coinvolgendo costantemente il pubblico in merito all’evoluzione della destra italiana dai tempi di Tangentopoli alle tristi vicende dei giorni nostri. “Fini ha rappresentato un’enorme delusione – ha affermato l’autore – ha tradito il suo popolo per inseguire avidamente il potere, distruggendo la casa comune della destra. Questo non potremo mai perdonaglielo”, e poi quello che nel suo libro definisce l’altro Co-Affondatore del centrodestra, Silvio Berlusconi: “Sceso in campo come alternativa ad un sistema marcio e corrotto ha finito, in una sorta di nemesi, per diventare l’emblema stesso di un sistema altrettanto inviso alla gente”.
Infine, il suo presente, e la scelta di abbandonare il Pdl e passare a La Destra di Francesco Storace: “Certamente una scelta di cuore, con la quale ho deciso d’intraprendere un percorso che nel partito di Berlusconi sarebbe stato oggettivamente impossibile seguire: la costruzione di una destra nuova partendo da quei valori che, nostro malgrado, sono stati accantonati da questa classe dirigente che ha preferito sposare derive nichiliste e materialiste oggettivamente incongruenti con la nostra visione del mondo. Essere di destra – ha concluso Nardone – non significa scimmiottare il passato, ma manifestare i propri valori attraverso comportamenti positivi, che siano d’esempio agli altri, 365 giorni all’anno. La storia di Francesco Storace , il nostro Segretario, insegna.”
Articolo pubblicato su Il Vostro Giornale del 20 novembre 2012
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