Friday 22nd November 2024,
IL DESTRO // Idee che ti mettono al tappeto

Dibattito sulla destra. Federico Riva scrive ad Alessandro Nardone

Dibattito sulla destra. Federico Riva scrive ad Alessandro Nardone

di Federico Riva – Caro Alessandro, ti conosco da tempo e ben conosco il tuo ardore e la tua attenzione a tutti gli avvenimenti che interessavano il partito di cui facevamo parte.  Sei sempre stato in prima linea nel difendere le nostre posizioni ma anche nel metterle in discussione quando serviva, così come un vero militante deve fare.  La tua scelta, amico mio, io l’ho capita e, sotto un certo punto di vista, anche condivisa.

Lo sò, il Pdl, così come si era strutturato ti andava stretto: le dinamiche interne, le discussioni “politiche”, le verifiche di programma, sì insomma le attività che tutti noi si faceva nei nostri cari vecchi circoli di An si sono dissolte e trasformate nel nulla, e questo “vuoto”, per chi come noi la politica la vive come una passione, non può più essere condivisa.

Ti devo confessare che anch’io più di una volta sono stato sul punto di cambiare, di uscire da uno stato “comatoso” così come si trova ora il Pdl, ma non ho ancora fatto il salto. Paura? Rassegnazione? Non sò, forse un po’ tutto insieme, ed in questo tutto ci metto anche la mancanza di un segnale forte da parte di chi può attivare un movimento che riporti la destra italiana a ritagliarsi ancora quello spazio che fino a qualche anno fa ci consentiva di distinguerci da tutti gli altri partiti. Mi sono più volte esposto, come tu ben sai essendone testimone, durante gli incontri e le cene tra di noi sul fallimento del bipolarismo all’italiana, sul fallimento dell’europa alla Prodi e sul fallimanto del Pdl alla Berlusconi.

Ora combatto il governo “tecnico” incapace di fare riforme adeguate allo stato sociale che stiamo attraversando ed ancor di più rispetto alla politica nel suo insieme. Un Monti bis sarebbe una tragedia!

Ho ancora, caro Ale, la speranza che succeda quello che in molti stiamo aspettettando con ansia, evitando però colpi di testa alla Fini, senza sprecare ancora forze e tempo, per continuare a combattere, come abbiamo sempre fatto in tutti questi anni di “passione politica” per i valori della destra. Ti abbraccio forte.

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