di Alessandro Nardone – Non appena le agenzie hanno battuto la notizia, è stato tutto un fiorire (scusate il gioco di parole) di tweet ed aggiornamenti di stato: hanno preso er Batman! Credo di non aver mai conosciuto Franco Fiorito che, probabilmente, mi sarà capitato d’incontrare a qualche manifestazione o in giro per l’Italia ai (bei) tempi di Azione Giovani; l’unico ricordo “diretto” che conservo di lui è la piazza di San Giorgio a Liri – paese del basso Lazio dove ho nonni e zii – letteralmente inondata di suoi volantini durante la scorsa campagna elettorale. Va beh. Personalmente, pur essendomi fatto un’idea sul personaggio, che considero un ladro, credo sia più utile evitare d’incentrare questa mia breve riflessione su di lui ed orientarla, invece, sulle immense contraddizioni di una classe politica che non si smentisce mai. Troppo comodo, oltre che ipocrita, puntare il dito su er Batman e continuare a far finta di nulla per quanto accade ai propri vertici magari tentando, nel caso del Pdl, di far passare l’ennesimo emendamento salva-Ruby e, nel caso del Pd, di liquidare l’affaire Penati con una scrollata di spalle. Questa contraddizione, ormai, è evidentissima, lapalissiana, ed è l’emblema dello stato di decomposizione di questo sciagurato sistema partitocratico.